« Quante volte mi sono ricordata dell’acqua viva di cui parlò il Signore alla Samaritana! Sono molto devota di quel racconto evangelico, e lo ero fin da bambina, tanto che senza neppur comprendere quello che dicevo, supplicavo spesso il Signore perché mi desse di quell’acqua: in camera mia tenevo un quadro che rappresentava Gesù vicino al pozzo, con sotto le parole:
“ Domine, da mihi aquam ”. »
(V 30,19
« Quelle tra voi che sapranno rinchiudersi in questo piccolo cielo della loro anima, dove
abita colui che l’ha creata e che pure creò la terra, e abituarsi a non volgere lo sguardo
né a soffermarsi su ciò che può distrarre i loro sensi esteriori, seguono, credano pure, un
cammino sicuro: non mancheranno di giungere a bere l’acqua della fonte e faranno molta strada in poco tempo. »
(C 28, 5)
Sulle parole “Dilectus meus mihi”
Io tutta mi sono donata e data,
e a tal punto son cambiata,
che il mio Amato è per me
e io per il mio Amato.
Quando il dolce Cacciatore,
mi colpì e mi fece arresa,
tra le braccia dell’amore
cadde la mia anima,
e acquistando nuova vita
in tal modo sono cambiata
che il mio Amato è per me
e io per il mio Amato.
Mi colpì con una freccia
d’amore avvelenata,
e la mia anima si fece
una sola col suo Creatore.
Io non voglio altro amore:
a Dio mi sono donata,
e il mio Amato è per me
e io per il mio Amato.